cento grammi di farina e un uovo

100 grammes de farine et 1 oeuf par personne. La preparation des raviolis de Massimo (CTRLZ Architectures) commence. Sur la dose des ingredients de base Valentina est d’accord, mais pour le reste des détails (comment travailler la pâte, choisir la sauce qui les accompagnera, combien il faut laisser reposer…) ils se disputent sur tout.

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sonia + sergio = a video about QUARTO

Sonia Camallonga es de Sant Andreu y Sergio Yanes de Lloret de Mar. Ambos trabajan de muchas cosas pero sólo cobran de algunas. A ella le gusta dibujar y hacer teatro, al él plantar tomates y escuchar vinilos. Forman parte de Transeünts, un colectivo de personas que trata de desordenar la vida en la calle mediante la pedagogía y otros artilugios. Su fin último es vivir en una masía en la costa del Mediterráneo. Ninguna de ellos tiene ni puta idea de editar videos.
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Slowbusiness workshop – Future Design

Clear your agenda for 2 days, go to Montecanepino (photo above, map below) far away from the city and from your job. Walk, slow down and think about the future of your business. You just need to take your time to think about it and to design your future. This is a Slowbusiness workshop. Continue reading Slowbusiness workshop – Future Design

2012: non lavorare per fermarsi a pensare

Smettere di lavorare. Qualche mese fa ho annunciato su questo blog che sarebbe stato il mio progetto per il 2012. Detto, fatto. A gennaio 2012 ho iniziato a smettere. E ora voglio raccontarlo qui. Cosí, per vedere chi c’è dall’altra parte. Ammetto anche che ieri mattina, mentre iniziavo a scrivere questo testo, ho avuto l’impressione di essere sul punto di pubblicare un post molto pericoloso. Ma comunque andiamo avanti. A voler essere precisi, non ho proprio smesso di lavorare. Si tratta più che altro di lavorare in modo molto diverso, di rivedere radicalmente l’equilibrio fra il lavoro e il tempo libero o, come preferisco dire io, l’equilibrio fra il tempo in cui sono occupato e il mio “tempo vuoto”. Il vuoto per me è molto importante, sia nel tempo che nello spazio. Forse, mi dico, perché è nel vuoto che inizia la creazione. Ecco: a me sembrava che di questo vuoto ce ne rimanesse sempre meno e comunque a me non bastava. Ho deciso quindi che il 2012 sarebbe stata l’occasione per riaverne. Vuoto nello spazio, semplificando la mia vita e riducendo gli oggetti che mi circondano; vuoto nel tempo, svuotando la mia agenda.

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