Questo lo slogan di Farm Cultural Park, un progetto che ho scoperto nei giorni scorsi a Favara, un paesino della “periferia” siciliana che mai avrei visitato se non fosse stato per scoprire questo luogo.
Nato 12 anni fa dall’energia e dall’amore degli instancabili Andrea e Florinda, Farm è un centro culturale indipendente che ha inventato un nuovo modo di fare cultura e che ha trasformato una cittadina apparentemente senza importanza in una destinazione culturale europea e mondiale. Partendo da edifici abbandonati e quasi in rovina, Farm ha fatto azioni di restauro minimalista e li ha letteralmente riempiti di arte, installazioni ed alberi – una sorta di Palais de Tokyo siciliano per la sua estetica architettonica.
Il progetto ha ricevuto vari riconoscimenti e premi internazionali ed è stato recensito dai più importanti media mondiali. La sua dinamica ha innescato a Favara, da vari anni ormai, una forte spinta rigenerativa per tutta la cittadina, favorendo i flussi turistici ed economici prima quasi inesistenti.
Difficile raccontare a parole un progetto con una tale carica emotiva in cui la spiritualità, l’arte, l’attivismo e l’inclusione sociale si mescolano perfettamente senza retorica né cosmetici.
Ho visitato questo progetto per due motivi. Il primo è che con la nostra agenzia Volumes stiamo lavorando con loro per far diventare Farm uno dei dimostratori del movimento del nuovo bauhaus europeo.
Il secondo, è che vogliamo portare Farm, con la sua energia e la sua comunità a Villa Buonaccorsi per dimostrare che l’arte e la cultura possono essere un potente motore di sviluppo sociale ed economico.
Scopri Farm Cultural Park:
Un grazie speciale ad Andrea e Florinda.