Nei giorni 15 e 16 Aprile ho partecipato alla conferenza Urban Hybridization al Politecnico di Milano, organizzata dal prof. Fabrizio Zanni.
Una serie di interventi di circa 30 minuti l’uno, di origine multidisciplinare (architettura, sociología, arte, filosofia) hanno animato un dibattito sulla nozione di ibrido e sui processi di ibridazione, in particolare riferimento alle questioni urbane come lo sprawl, la struttura urbana diffusa e lo spazio pubblico ibrido.
Io ho avuto modo di presentare l’articolo Urban Aperture(s) che ho elaborato con il collettivo #thinkark.
Nella mia presentazione, centrata sullo studio dei cambiamenti percettivi e strutturali causati dalle tecnologie della comunicazione, ho suggerita l’idea che l’ibridazione non sarebbe, forse, un fenómeno da limitare all’ambito architettonico, ma piuttosto una struttura cognitiva che sembra particularmente adatta a descrivere i processi culturali, sociologici e percettivi del mondo contemporáneo.
Alla chiusura del convegno, l’intervento del filosofo Lorenzo Giacomini ha descritto benissimo quelli che per me erano ancora soltanto dei concetti vaghi. Alla fine di un discorso pieno di riferimenti interessanti, Lorenzo ha parlato dell’ibridazione come qualcosa di più di un semplice principio estético. L’ibridazione sembrerebbe avere un carattere chiaramente ontológico, una categoría particularmente adatta alla percezione e alla comprensione del mondo contemporáneo.
L’incontro di due giorni si è concluso con una tavola rotonda, durante la quale il prof. Fabrizio Zanni ha espresso la volontà, condivisa dalla maggior parte dei presenti, di dare un seguito all’evento.
Fare una pubblicazione, creare un blog partecipativo, insomma costruire una sorta di grupo di ricerca e monitoraggio sul tema dell’ibridazione (urbana e non).
Oltre a questo, il prof. Zanni ha già proposto un CALL FOR IDEAS (un concorso aperto) per riflettere al progetto ibrido e quindi applicare le riflessioni fatte a un caso pratico.
La mia esperienza mi dice che se il lavoro viene fatto bene, si potrebbe fácilmente creare un punto di riferimento a avanguardia nel campo dell’architettura ibrida.
La mia proposta sarebbe quella di alternare una constante virtuale (tramite internet, blog, twitter) ad eventi presenziali (ad esempio a Milano).
Si potrebbe pensare al blog multiautore come il fulcro o la base di questo centro di ricerche sull’ibrido e poi, magari ogni anno, organizzare un evento in cui ci sia un incontro físico. Il blog e le operazioni su Internet sono abastanza facili e immediate: quello che serve per farle funzionare sono intelligenza costanza. Senza questi due requisiti, le informazioni si aggiungono alla massa informe di dati non visibili.
Suggerirei al prof. Zanni di trovare qualcuno che sia bravo con i blog e la web-communication (magari uno studende?) e assumerlo per qualche ora alla settimana per garantire un servizio che funzioni.
Il blog convoglierebbe in un solo raccoglitore i vari interventi dei presentatori ma anche una ricerca sistematica sui temi trattati in altri ambiti, esterni alla conferenza ed esterni al nostro gruppo, visto che l’ibrido sta diventato una nozione sempre più utilizzata e ricca di spunti.
Naturalmente io e il collettivo #thinkark potremmo aiutarlo in queste operazioni. Personalmente, ho già creato il twitter Urban Hybridizations…manca solo farlo partire…
Ciao Francesco,
certo che si deve fare il blog partecipativo solo che io lo'ho concepito come un web-magazine con tanto di codice ISSN dal titolo The_Hybrid_Link
appena l'impaginazione di UH book sarà a buon punto. ovvero verso fine Maggio, inizierò a inviare mail per costituire oltre che una piccola redazione di giovani volonterosi al Politecnico di Milano un comitato internazionale che dovrebbe anche, per chi è interessato, fare da nucleo di raccolta di news, articoli, mov eccetera.
fabrizio zanni
http://www.urbanhybridization.net