CTRLZ Architecture to build the first shopping mall for #openculture in #Madrid

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We are glad to announce that CTRLZ Architectures has been chosen to design the renovation project for the old Cinemas of Plaza del Carmen in Madrid (image above).

For the past few years, we have been deeply involved in open culture diffusion and we strongly believe in architecture as a creative commons production. This is one of the reasons why we are so happy to have been commissioned by the Chinese company Xiu-Shui to reconvert the Cinemas into the first so-called “copy” and open culture mall that will pretty soon be open to the public.

Due to a great cooperative relationship between the municipalities of Shanghai and Madrid, that was crafted at the meetings which took place in Shanghai during the Expo 2010, Xiu-Shui has announced that the first Open Culture Shopping Center, to be named “LaSeda Market”, will be inaugurated in Madrid, Spain, in 2011.

Share the world is the motto used by Xiu-Shui to explain the philosophy behind the operation. As announced on their news page, «Silk Market malls are places where people can share the world, in which the different companies that promote the open culture as business model will have their own spaces. Share the world means open culture and open culture means share the world. Inside LaSeda Market, customers and users will be the same.»

These are really great news for us,  as this purposes totally fit with our engagements in architecture and social innovation.

We think that copyrights are obsolete and that we are quickly moving toward a “free of charge” exchange of any kind of information or product.

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The open spaces of the center (image above) are sponsored by open culture companies and a speedy Internet connection will fuse this open space with the entire global Web. There, you will be able to find products of the most famous open culture companies such as Mozilla, Ubuntu, Spotify, Youtube, Android, Bubok, Skype, Twitter, Creative Commons and much more.

For more information please visit the madrid #openculture mall website at madrid.mercadolaseda.com

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Xiu-Shui is also one of the sponsor of the event “Noche en Blancothat will take place in Madrid on Saturday 11th of September 2010.
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Formation Grasshopper / Atelier d’Architecture Paramétrique / #gh3D #Paris Septembre 2010

Depuis quelques mois, avec HDA , nous organisons des Ateliers de Formation d’Architecture Parametrique et Grasshopper à Paris, en collaboration avec Rhinoforyou.
Cet article est une copie de celui publié sur complexitys.

Comme nous avions déjà annoncé en Mai, et comme il est annoncé sur le site de Rhinoceros, HDA démarre une nouvelle activité en collaboration avec Rhinoforyou, et organise des formations Grasshopper intégrant un Atelier pratique d’Architecture Parametrique.
Un de ces cours de formation est prévu à Paris du 20 au 22 septembre. Nous souhaitons proposer les 3 formules suivantes en fonction des besoins des stagiaires:

– 3 jours ( Initiation+Atelier ) : du lundi 20 septembre au mercredi 22 septembre
– 2 jours ( Initiation ) : lundi 20 et mardi 21 septembre
– 1 jour ( Atelier ) : mercredi 22 septembre

Les 2 premières journées sont consacrées aux « fondamentaux » de Grasshopper avec en préambule une introduction au design et à l’architecture paramétrique et leurs impacts dans la conception, la création et la construction. La troisième journée sous forme d’atelier est dédiée à l’étude de cas concrets proposés par les stagiaires, qui, quelques jours avant la formation, pourront envoyer leurs projets par mail à info@rhinoforyou.com.

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Pour voir le programme ou pour plus d’information, consulter le PDF ci-dessous:

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Inscriptions et renseignements: Jacques Hababou, info@rhinoforyou.com.
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Pour en savoir plus sur l’architecture paramétrique, vous pouvez consulter les supports de présentation de notre dernière conférence “Vers une Architecture Paramètrique” à l’Ecole d’Architecture de Paris La Villette.

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L’image ci-dessus est du projet Pylons of the Future – Dancing with Nature – de HDA | Hugh Dutton begin_of_the_skype_highlighting end_of_the_skype_highlighting Associés. La conception et la réalisation du projet sont développés avec Grasshopper et d’autre logiciel de dessin et calcul de structure paramétriques.

Vous pouvez voir l’image à taille réelle sur Flickr.

Architecture Sensorielle, Agricoltura Urbana, Sogno e Filosofia

A Milano, alla conferenza Urban Hybridization ho conosciuto Emanuele Bobbio, un giovane architetto torinese che si occupa di Agricoltura Urbana, un argomento molto interessante e al quale ho lavorato ultimamente nei progetti di CTRLZ Architectures.

Come dicevo qui ho anche fatto l’interessante conoscenza di Lorenzo Giacomini, filosofo interessato all’architettura.

Approfitto allora per condividere qui, con loro, la mia tesi di laurea, che trattava temi di architettura sensoriale, il rapporto fra architettura e vegetazione, e una ricerca sulla metodologia del sogno applicata all’architettura.

Ecco il libro in PDF scaricabile qui:

E questo sono le 7 tavole di progetto:

E infine la presentazione PP:

sensoriale

Ibridazione, Ibridità, Ibridi…

Nei giorni 15 e 16 Aprile ho partecipato alla conferenza Urban Hybridization al Politecnico di Milano, organizzata dal prof. Fabrizio Zanni.

Una serie di interventi di circa 30 minuti l’uno, di origine multidisciplinare (architettura, sociología, arte, filosofia) hanno animato un dibattito sulla nozione di ibrido e sui processi di ibridazione, in particolare riferimento alle questioni urbane come lo sprawl, la struttura urbana diffusa e lo spazio pubblico ibrido.
Io ho avuto modo di presentare l’articolo Urban Aperture(s) che ho elaborato con il collettivo #thinkark.

Nella mia presentazione, centrata sullo studio dei cambiamenti percettivi e strutturali causati dalle tecnologie della comunicazione, ho suggerita l’idea che l’ibridazione non sarebbe, forse, un fenómeno da limitare all’ambito architettonico, ma piuttosto una struttura cognitiva che sembra particularmente adatta a descrivere i processi culturali, sociologici e percettivi del mondo contemporáneo.

Alla chiusura del convegno, l’intervento del filosofo Lorenzo Giacomini ha descritto benissimo quelli che per me erano ancora soltanto dei concetti vaghi. Alla fine di un discorso pieno di riferimenti interessanti, Lorenzo ha parlato dell’ibridazione come qualcosa di più di un semplice principio estético. L’ibridazione sembrerebbe avere un carattere chiaramente ontológico, una categoría particularmente adatta alla percezione e alla comprensione del mondo contemporáneo.

L’incontro di due giorni si è concluso con una tavola rotonda, durante la quale il prof. Fabrizio Zanni ha espresso la volontà, condivisa dalla maggior parte dei presenti, di dare un seguito all’evento.

Fare una pubblicazione, creare un blog partecipativo, insomma costruire una sorta di grupo di ricerca e monitoraggio sul tema dell’ibridazione (urbana e non).
Oltre a questo, il prof. Zanni ha già proposto un CALL FOR IDEAS (un concorso aperto) per riflettere al progetto ibrido e quindi applicare le riflessioni fatte a un caso pratico.

La mia esperienza mi dice che se il lavoro viene fatto bene, si potrebbe fácilmente creare un punto di riferimento a avanguardia nel campo dell’architettura ibrida.
La mia proposta sarebbe quella di alternare una constante virtuale (tramite internet, blog, twitter) ad eventi presenziali (ad esempio a Milano).
Si potrebbe pensare al blog multiautore come il fulcro o la base di questo centro di ricerche sull’ibrido e poi, magari ogni anno, organizzare un evento in cui ci sia un incontro físico. Il blog e le operazioni su Internet sono abastanza facili e immediate: quello che serve per farle funzionare sono intelligenza costanza. Senza questi due requisiti, le informazioni si aggiungono alla massa informe di dati non visibili.

Suggerirei al prof. Zanni di trovare qualcuno che sia bravo con i blog e la web-communication (magari uno studende?) e assumerlo per qualche ora alla settimana per garantire un servizio che funzioni.
Il blog convoglierebbe in un solo raccoglitore i vari interventi dei presentatori ma anche una ricerca sistematica sui temi trattati in altri ambiti, esterni alla conferenza ed esterni al nostro gruppo, visto che l’ibrido sta diventato una nozione sempre più utilizzata e ricca di spunti.

Naturalmente io e il collettivo #thinkark potremmo aiutarlo in queste operazioni. Personalmente, ho già creato il twitter Urban Hybridizations…manca solo farlo partire…

b/LED /// …les fleurs sont les esprits des plantes…

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//// originally published on immaginoteca.com //////

“Les fleurs sont les esprits des plantes
Qui suis-je ?
Une lampe-fleur
dans le vent”

I fiori sono le anime delle piante
Chi sono?
Un fiore-lampada
Nel vento

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Ecco la nostra proposta per il concorso Progetti di Luce 2008, elaborata insieme al professore Jacques Louis Famery, designer-architetto, autore della famosa sedia Kaleidoscope. Ecco il testo di presentazione al concorso:

bLED (in francese “cerale”) riunisce con semplicità ed elegenza forme naturali, risparmio energetico, versatilità.
Come una spiga di grano, puo’ aprirsi con manipolazioni semplici ed immediate. Tre diffusori di luce, la cui forma ricorda forse quella di una foglia, si avviluppano attorno un Tubo Led verticale a basso consumo.

I diffusori, composti da una leggera struttura di aste flessibili e un rivestimento in textile traslucido, possono essere spostati tramite un semplice gesto grazie a tre barrette che sporgono all’estremità superiore della foglia.
La configurazione è libera, aperta per un massimo di efficienza luminosa oppure chiusa per una luce dolce e soffusa. Le tre foglie creano sovrapposizioni di ombre sempre nuove, giochi di pieni e vuoti, la loro interazione crea una magia relazionale che rende l’oggetto vivente.

Il basamento ed il Tubo Led sono concepiti indipendentemente dalle foglie, che possono essere intercambiate tramite un sistema di fissaggio intuitivo. Questo apre molteplici possibililità di personalizzazione a seconda delle preferenze e degli usi, e permette inoltre di cambiare nel tempo i colori, le luci, le atmosfere.

bLED proporre un sistema di filtraggio della luce tramite tre elementi distinti e independenti che sviluppano delle relazioni, e questo rende possibili una flessibilità d’uso, di forme e di cambiamento altrimenti impossibili.

Progetto: Francesco Cingolani, Jacques Famery

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