Il pianeta Terra – la nostra casa, e quella delle persone che amiamo – sta bruciando.
Il cambiamento climatico, rapido e inesorabile, sta destabilizzando il mondo in cui viviamo. La scienza è oramai unanime: col passare del tempo, diventa sempre più difficile (e di conseguenza sempre più improbabile) riuscire a ridurre le emissioni di gas a effetto serra abbastanza velocemente per evitare la catastrofe.
Ciò significa che presto (fra pochi anni) potremmo raggiungere un punto di non ritorno che porterà al collasso generalizzato degli ecosistemi viventi, e con loro la fine della nostra civilizzazione.
Nonostante scienziati, imprenditori e attivisti – specialmente delle giovani generazioni – chiedano di prendere delle misure urgenti per evitarlo, la maggioranza dei leader politici non sembra voler prendere impegni concreti per scongiurare questa catastrofe annunciata.
Come ha dichiarato recentemente il segretario generale delle Nazioni Unite, i leader politici stanno semplicemente mentendo: dicono una cosa e ne fanno un’altra.
Questo qui sopra è un riassunto della situazione attuale sul cambiamento climatico, ispirata dal video divulgativo “We WILL Fix Climate Change!“ – che vi invito a guardare per avere una rinfrescata veloce sulla situazione e per mantenere un minimo di speranza nel futuro dell’umanità (io lo guardo nei momenti di disperazione più acuti).
Da oramai più di 12 anni lavoro – direttamente o indirettamente – su problematiche legate al cambiamento climatico; per tutto questo tempo sono quindi stato esposto a queste informazioni, lavorando a contatto con comunità scientifiche, associative e imprenditoriali attive su questi temi.
Nonostante questo, sorprendentemente, solo da un paio d’anni ho preso piena coscienza del problema; solo da poco la mia coscienza ha deciso di ascoltare il vero, profondo messaggio che sta dietro queste informazioni. Prima di allora, tutto questo era più che altro un rumore di fondo che stava lì e che non ero capace di accettare a pieno (la mia intuizione mi dice che ci sia qui qualche meccanismo psicologico di autodifesa, ma non ho ancora avuto modo di approfondire).
Se pensate che esagero vi invito a (1) rileggere quello che ho scritto sopra (2) documentarvi e, solamente in seguito, (3) a contattarmi per convincermene (per mesi ho cercato articoli, persone e risorse capaci di persuadermi che non poteva essere vero: come ci avevo sperato!).
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